Nell’approccio alla professione privilegio tendenzialmente la definizione della pratica a livello stragiudiziale, convinto che l’interesse del cliente sia quello di conoscere e di ottenere tutela dei propri diritti in tempi rapidi e con la minore spesa possibile, evitando di intraprendere le vie tortuose del processo che spesso si traduce dopo lunghi anni di attesa e di gravi disagi in un riconoscimento di diritti che rimangono ineseguiti e richiedono un ulteriore processo di esecuzione.

È per questo che ogni pratica affidata viene attentamente esaminata e valutata in partenza con il cliente in un rapporto di reciproca fiducia, valutando non solo la fondatezza delle richieste dell’assistito, ma anche operando un’analisi di convenienza economica dell’azione legale, in termini di costi e benefici, aspetto quest’ultimo particolarmente apprezzato dai clienti business.

L’approccio descritto mi ha portato ad un approfondimento della conoscenza e dell’utilizzo degli istituti di ADR (alternative dispute resolution).

In particolare la mediazione civile è uno strumento, obbligatorio o facoltativo, a seconda delle materie, che si sta rivelando sempre più una valida opportunità per trovare soluzioni efficienti delle controversie, alternative al processo.

Pertanto la vision dello studio è quella di applicare al singolo caso un approccio che privilegi tendenzialmente la trattativa finalizzata alla ricerca di accordi con le controparti che evitino i costi e i tempi di un processo, sempre tenendo presente l’interesse del cliente difendendone i diritti e gli interessi con determinazione, qualora necessario certamente anche in sede giudiziale.